mercoledì 4 giugno 2014

Voghera, la "capitale dell'Oltrepò"

Voghera è il centro più importante e più popolato dell'Oltrepò e per questo è riconosciuta come "capitale dell'Oltrepò"
E' facilmente raggiungibile, sia via auto, in quanto nelle vicinanze si trovano i caselli della A7 Milano-Genova e dell'A21 Torino-Piacenza; sia via treno, in quanto la stazione è uno snodo importantissimo per tutto il traffico del nord Italia.

I primi insediamenti sul territorio ora occupato da Voghera risalgono al Neolitico e sono dovuti, probabilmente, al clima mite e alla presenza di corsi d'acqua. L'antica Voghera viene riconosciuta nella romana Iria, erede di un precedente villaggio abitato da popolazioni iberiche, celtiche e da Liguri Iriati (da cui ebbe origine il toponimo).
Durante il VII e l'VIII secolo il nucleo urbano, a causa dei benefici della vicinanza della capitale longobarda (Pavia), si sviluppa sul vecchio “castrum” e vede sorgere le prime opere di fortificazione. La sua principale fonte di irrigazione è data dal torrente Staffora e dalla sua derivazione, il canale Lagozzo che serve ad alimentare i nove mulini presenti nel borgo. Nel 774, con la sottomissione del Regno Longobardo a Carlo Magno ed in base alla nuova suddivisione in contee, il borgo di Viqueria viene annesso alla diocesi di Tortona.
È in questo periodo che Voghera, oltre a divenire un centro di intensi scambi commerciali, sede di mercati settimanali e di almeno due fiere annuali (di cui una, la Fiera dell'Ascensione, in dialetto la Sensia, si svolge ancora adesso annualmente ed è stata riconosciuta come la fiera più vecchia di Lombardia), vede accrescere la sua importanza come luogo di transito e di sosta per i pellegrini diretti in Terra Santa e a Roma. Ne sono prova la presenza di molti ospedali, di ricoveri per viandanti e la morte di San Bovo, avvenuta nel 986 di ritorno da un pellegrinaggio a Roma.
Infeudata nel 1436 da Filippo Maria Visconti alla famiglia Dal Verme conti di Bobbio e di Voghera, e poi dal 1516 marchesato di Bobbio; essa rimane terra del Ducato di Milano anche con gli Sforza e con Filippo II re di Spagna (1598). Con il decadere della sovranità spagnola passa sotto quella austriaca fino al 1743 quando, in forza del trattato di Worms (1743), entra a far parte del Regno di Sardegna, sotto Carlo Emanuele III, che eleva nel 1748 Voghera a capoluogo della provincia vogherese comprendente parte dell'Oltrepò e il Siccomario, provincia che resterà tale dal 1748 fino al 1859.

Importanti monumenti della città sono:
- il Duomo di Voghera (XVII secolo), dedicato a S. Lorenzo Martire
- chiesa di S. Giuseppe, dotata di una pregevole facciata barocca
- la chiesa del Carmine, che rappresenta una transizione tra il rinascimentale ed il barocco
- Piazza Duomo, con la cà d' Nava ed il palazzo Gounela, sede del Municipio


- l'imponente castello visconteo, eretto tra il 1335 e il 1372 e adibito a carcere fino al secolo scorso, il Teatro Sociale di Voghera, in fase di ristrutturazione, il monumento ai Caduti

- il Tempio Sacrario della Cavalleria


- la Chiesa di Santa Maria delle Grazie con l'annesso convento francescano;
- la caserma Vittorio Emanuele II (che ospita, tra l'altro, la Civica Biblioteca Ricottiana, il Museo di scienze naturali e l'adiacente Museo Storico che conserva, tra i vari cimeli, la vettura Autobianchi A112 del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e un'arma che una leggenda vuole sia quella che abbia ucciso Mussolini)


- ponte di età romana (in rovina) sul torrente Staffora che affianca il moderno ponte

- il Manicomio, dove saltuariamente vengono organizzate gite organizzate